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“In una crisi globale che destabilizza i fondamenti delle relazioni umane, nella nostra epoca, Los Perros aspira a raggiungere uno stato di resistenza. Cambiare con un occhio al passato, alle sue forme e ramificazioni, mano nella mano con ciò che è primitivo, tendersi verso il nuovo, combattere, fondersi con la nuova contemporaneità, una condizione che si muove velocemente e ci sfugge tra le dita. Noi siamo nati negli anni ’90 e come osservava Susan Sonntag, il tempo della nostra prima infanzia era la fine del ventesimo secolo, durante la guerra nei Balcani. La nostra adolescenza, all’alba del ventunesimo secolo, è l’epoca segnata dalla caduta delle Torri Gemelle. Da quel tempo in poi, abbiamo affrontato una nuova era tesa e incerta domandandoci il vero significato di una “creazione artistica contemporanea” e della nostra missione in quanto autori decisi ad utilizzare il corpo e il movimento come morso, come latrato, come strumento, come scudo (…) La danza come mezzo per comprendere il mondo e imparare a rispondere con un grido, con la rabbia di una generazione in lotta per farsi strada in un contesto nuovo e inatteso.”   Marcos Morau

I nati dell’era digitale sono testimoni di uno scenario instabile e convulso, che li sottopone (e sottopone tutti noi) ad un processo di deumanizzazione e isolamento. Ora più che mai, siamo diventati un prodotto in vendita, e la giovinezza è la qualità più ricercata. La Contemporaneità devasta i corpi più fragili, smembra i più vulnerabili, getta via i disadattati, i non allineati che (come noi) ponderano la possibilità di una ribellione e la scelta della docilità. In questa contraddizione, che è lotta incerta e continua, sorge il bisogno degli altri, l’urgenza di comprensione, compassione, empatia e amore come necessarie risorse.  Los Perros avanza una proposta che spazia dalla trance della ripetizione ad una fascinazione per le immagini in successione- alcune rubate dai nostri ieri e gettate dentro ai nostri domani, immagini del presente sporche di passato, dalla plastica della contemporaneità alle forme ataviche e terrene, in un continuo intersecarsi di tempi e linguaggi.  Carmina S. Belda

Led Silhouette. Compagnia creata e diretta da Martxel Rodriguez e Jon López a Lesaka, città della Navarra. In parallelo con la loro attività di performers per la compagnia La Veronal, nel 2016 iniziano la loro carriera di autori e di co- direttori di un collettivo di artisti influenzati dall’arte contemporanea, ognuno con studi ed esperienza in diversi generi di danza. Sin dal debutto, nel 2016 con la loro prima performance co-prodotta e presentata in prima assoluta al Festival 10 Sentidos a Valencia, i loro lavori sono stati rappresentati in numerosi festival, tra i tanti ricordiamo: Madrid en Danza", "Temporada Alta", "Festival Quincena de Dança Almada" in Portogallo, La Funcidicón, Bilbao.

Marcos Morau. Regista, coreografo, ideatore di scenografie e costumi e light designer, autore universalmente  acclamato per la genialità dei suoi lavori. Fondatore, coreografo e direttore artistico della compagnia La Veronal. La sua  capacità visionaria ha fatto emergere e svettare i suoi lavori sulla scena autorale internazionale, confermando la sua unicità nel panorama mondiale della danza contemporanea.